Come Mantenere gli Attrezzi da Giardino in Inverno
È pratica usuale curare gli attrezzi durante la stagione di riposo: dureranno di più e lavorerete meglio
Riguardo agli attrezzi è leggendaria la divisione dei giardinieri in due macrocategorie: quelli che non li curano affatto, li perdono tra l’erba e li ricomprano in continuazione e quelli quelli che ne hanno una cura maniacale, puntigliosa e costante. In tempi in cui anche una spesa di dieci euro si fa sentire, è bene curare i propri attrezzi per farli durare a lungo, evitando che si rompano o si spezzino durante il lavoro. Un attrezzo rovinato o sciupato non è solo potenzialmente pericoloso per noi che lo usiamo, ma soprattutto “lavorerà male”: tagli sfilacciati, diffusione di infezioni fungine e una maggiore fatica nell’uso sono all’ordine del giorno se gli attrezzi non sono ben tenuti.
Le parole magiche sono: disinfettare e tenere asciutto.
Le parole magiche sono: disinfettare e tenere asciutto.
La regina degli attrezzi: la zappa
La zappa va controllata molto bene prima di riporla, per assicurarsi che il manico non abbia perso aderenza con la parte metallica. In questo caso valutate la sostituzione del manico per evitare che la lama si sollevi di scatto durante la vangatura, diventando potenzialmente pericolosa. In alternativa, se il manico è in ottime condizioni, basterà un chiodo spesso e lungo da usare come “fermo” per la lama. Non conficcatelo troppo profondamente per non spaccare il legno. Potrà consentirvi di usare la zappa una stagione in più.
Dopo la sostituzione del manico, una cosa che va sempre fatta – e viene regolarmente dimenticata – è l’immersione in una bacinella d’acqua non troppo fredda. Il legno si gonfierà garantendo una maggior presa sulla lama.
La zappa va controllata molto bene prima di riporla, per assicurarsi che il manico non abbia perso aderenza con la parte metallica. In questo caso valutate la sostituzione del manico per evitare che la lama si sollevi di scatto durante la vangatura, diventando potenzialmente pericolosa. In alternativa, se il manico è in ottime condizioni, basterà un chiodo spesso e lungo da usare come “fermo” per la lama. Non conficcatelo troppo profondamente per non spaccare il legno. Potrà consentirvi di usare la zappa una stagione in più.
Dopo la sostituzione del manico, una cosa che va sempre fatta – e viene regolarmente dimenticata – è l’immersione in una bacinella d’acqua non troppo fredda. Il legno si gonfierà garantendo una maggior presa sulla lama.
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Pulire la zappa è faticoso, ma va fatto almeno ogni tanto. Con una spazzola metallica togliete la maggior parte della ruggine e poi passate un po’ la pietra sulla lama, questo vi consentirà un lavoro più leggero ed efficiente.
Ricordate: la zappa è uno degli attrezzi che vanno riposti con la parte metallica in basso.
Ricordate: la zappa è uno degli attrezzi che vanno riposti con la parte metallica in basso.
Disinfettare
Pochissimo praticata questa attività che dovrebbe diventare una abitudine. La disinfezione degli strumenti, del terriccio e dei vasi è la madre del buon giardinaggio, purtroppo tanto lodata quanto ignorata.
Il buon giardino, e il giardinaggio che sia davvero in linea con pratiche non invasive nei confronti della natura, non ne può fare a meno. Disinfettare gli attrezzi deve essere un mantra.
Le infezioni fungine si spostano velocemente tra terra e pareti dei vasi, che devono essere ben disinfettati con uno spazzolone e dell’amuchina o della candeggina. Per risparmiare tempo, acqua e fatica, lasciateli immersi in una vaschetta e poi sciacquateli con uno spazzolone sotto l’acqua corrente. Potete fare lo stesso per i piccoli attrezzi che non si danneggiano con l’acqua (come palette di plastica, secchielli, ecc.).
Gli attrezzi pesanti possono essere disinfettati con un panno imbevuto di amuchina o con degli antifungini naturali, come l’estratto di equiseto (se volete usare metodi naturali, ripetete le pulizie almeno una volta a settimana durante il periodo d’uso).
In ogni caso la disinfezione degli strumenti da taglio va ripetutra prima di riutilizzarli in primavera.
Pochissimo praticata questa attività che dovrebbe diventare una abitudine. La disinfezione degli strumenti, del terriccio e dei vasi è la madre del buon giardinaggio, purtroppo tanto lodata quanto ignorata.
Il buon giardino, e il giardinaggio che sia davvero in linea con pratiche non invasive nei confronti della natura, non ne può fare a meno. Disinfettare gli attrezzi deve essere un mantra.
Le infezioni fungine si spostano velocemente tra terra e pareti dei vasi, che devono essere ben disinfettati con uno spazzolone e dell’amuchina o della candeggina. Per risparmiare tempo, acqua e fatica, lasciateli immersi in una vaschetta e poi sciacquateli con uno spazzolone sotto l’acqua corrente. Potete fare lo stesso per i piccoli attrezzi che non si danneggiano con l’acqua (come palette di plastica, secchielli, ecc.).
Gli attrezzi pesanti possono essere disinfettati con un panno imbevuto di amuchina o con degli antifungini naturali, come l’estratto di equiseto (se volete usare metodi naturali, ripetete le pulizie almeno una volta a settimana durante il periodo d’uso).
In ogni caso la disinfezione degli strumenti da taglio va ripetutra prima di riutilizzarli in primavera.
Tenere asciutto
Non sempre è possibile disporre di una rastrelliera così ben organizzata come quella in foto, ma è fondamentale riparare gli attrezzi in luoghi asciutti. Questo vale anche in estate, quando li usiamo più spesso e la nostra sorveglianza si allenta.
Una volta puliti, gli attrezzi andrebbero riposti con la parte metallica in alto e il manico in basso, in modo da garantire una presa maggiore tra legno e metallo, che per gravità potrebbe scivolare via, specie se il manico tende a seccarsi e perdere spessore.
Inoltre la parte metallica non si piega se è sollevata da terra. In particolare i rastrelli da foglie si rovinano in fretta se vengono poggiati male. Come abbiamo visto prima, la zappa invece va semplicemente appoggiata a terra con la lama verso il basso.
Non sempre è possibile disporre di una rastrelliera così ben organizzata come quella in foto, ma è fondamentale riparare gli attrezzi in luoghi asciutti. Questo vale anche in estate, quando li usiamo più spesso e la nostra sorveglianza si allenta.
Una volta puliti, gli attrezzi andrebbero riposti con la parte metallica in alto e il manico in basso, in modo da garantire una presa maggiore tra legno e metallo, che per gravità potrebbe scivolare via, specie se il manico tende a seccarsi e perdere spessore.
Inoltre la parte metallica non si piega se è sollevata da terra. In particolare i rastrelli da foglie si rovinano in fretta se vengono poggiati male. Come abbiamo visto prima, la zappa invece va semplicemente appoggiata a terra con la lama verso il basso.
Affilare anche gli attrezzi non da taglio
Nel giardino si tende a essere sciuponi. Anche un piantabulbi da poco prezzo non va lasciato qua e là nei vasi, abbandonato alle intemperie. La cura degli attrezzi insegna metodo e pazienza, organizzazione, e non ultimo pregio, facilita moltissimo qualsiasi operazione di giardinaggio.
Tutti gli attrezzi che hanno parti metalliche che vanno in terra perdono l’affilatura piuttosto facilmente. Anche se in questi casi non è necessario un lavoro paziente e accurato come quello per le cesoie, una passata di pietra dal basso verso l’alto non potrà che migliorare le prestazioni di un piantabulbi.
Quelli in legno potrebbero avere bisogno di una carteggiatura in primavera, ma si può dire che solo i professionisti hanno una cura così puntuale delle attrezzature in legno.
Nel giardino si tende a essere sciuponi. Anche un piantabulbi da poco prezzo non va lasciato qua e là nei vasi, abbandonato alle intemperie. La cura degli attrezzi insegna metodo e pazienza, organizzazione, e non ultimo pregio, facilita moltissimo qualsiasi operazione di giardinaggio.
Tutti gli attrezzi che hanno parti metalliche che vanno in terra perdono l’affilatura piuttosto facilmente. Anche se in questi casi non è necessario un lavoro paziente e accurato come quello per le cesoie, una passata di pietra dal basso verso l’alto non potrà che migliorare le prestazioni di un piantabulbi.
Quelli in legno potrebbero avere bisogno di una carteggiatura in primavera, ma si può dire che solo i professionisti hanno una cura così puntuale delle attrezzature in legno.
Affilare le forbici a lama passante e lama battente
Abitualmente per la maggior parte delle operazioni di potatura si usano le forbici a lama passante, che assicurano un taglio preciso su spessori che non superano i due, tre centimetri, su fusti erbacei e non troppo legnosi.
Per i fusti più spessi e lignificati si usa spesso il troncarami, un tipo di forbice a lama battente, che ha una lama affilata e una controlama che la blocca.
In tutti i casi va affilato solo lo scalpello della lama (cioè la “parte che taglia”), con un angolo molto stretto, facendo un movimento che parte dal fondo della lama verso la punta, proprio come se si dovesse pettinare, applicando sempre la stessa pressione. Esistono in commercio strumenti per affilare le lame, oltre alla cote.
Per facilitarsi si può usare un po’ di benzina, mentre meglio evitare grassi pesanti. È un’operazione semplice ma va fatta con calma, e non va trascurata, perché un taglio che sfibra i rami può essere molto più dannoso di quanto non si creda. In rete esistono molti tutorial che insegnano a farlo correttamente, a volte sponsorizzati dagli stessi produttori di attrezzi.
Abitualmente per la maggior parte delle operazioni di potatura si usano le forbici a lama passante, che assicurano un taglio preciso su spessori che non superano i due, tre centimetri, su fusti erbacei e non troppo legnosi.
Per i fusti più spessi e lignificati si usa spesso il troncarami, un tipo di forbice a lama battente, che ha una lama affilata e una controlama che la blocca.
In tutti i casi va affilato solo lo scalpello della lama (cioè la “parte che taglia”), con un angolo molto stretto, facendo un movimento che parte dal fondo della lama verso la punta, proprio come se si dovesse pettinare, applicando sempre la stessa pressione. Esistono in commercio strumenti per affilare le lame, oltre alla cote.
Per facilitarsi si può usare un po’ di benzina, mentre meglio evitare grassi pesanti. È un’operazione semplice ma va fatta con calma, e non va trascurata, perché un taglio che sfibra i rami può essere molto più dannoso di quanto non si creda. In rete esistono molti tutorial che insegnano a farlo correttamente, a volte sponsorizzati dagli stessi produttori di attrezzi.
Gli attrezzi a motore
Chi usa gli attrezzi a motore, sia elettrici che a benzina, sa che hanno bisogno di una certa manutenzione, e che periodicamente devono essere controllati dalle ditte che forniscono assistenza. Di solito si trascura, o si aspetta che qualcosa si rompa, con un conseguente aggravio di spese. In ogni caso le lame vanno sempre pulite, preferibilmente dopo ogni utilizzo, e se non altro almeno una o due volte l’anno. Questo previene il diffondersi di malattie.
Per il tagliasiepi elettrico basta una spazzola non metallica, mentre sono più impegnative la sostituzione di olio e filtri in tagliaerba e decespugliatori a benzina. Le lame seghettate non si affilano (neanche quelle di attrezzi manuali), ma vanno periodicamente sostituite con dei ricambi appositi. Quando eseguite la manutenzione su attrezzature molto affilate, usate sempre guanti pesanti.
È fondamentale disinfettare accuratamente le parti taglienti. Si può usare un fungicida nebulizzato, ma anche l’amuchina. L’alcool non disinfetta, ma aiuta a sgrassare ove ce ne sia bisogno.
Le lame e altre parti degli attrezzi a motore vanno lubrificate con olii specifici, di solito molto leggeri. Non dimenticate di lubrificare le guarnizioni ed eventuali punti di innesto di pressurizzazione, parti metalliche, flange.
Chi usa gli attrezzi a motore, sia elettrici che a benzina, sa che hanno bisogno di una certa manutenzione, e che periodicamente devono essere controllati dalle ditte che forniscono assistenza. Di solito si trascura, o si aspetta che qualcosa si rompa, con un conseguente aggravio di spese. In ogni caso le lame vanno sempre pulite, preferibilmente dopo ogni utilizzo, e se non altro almeno una o due volte l’anno. Questo previene il diffondersi di malattie.
Per il tagliasiepi elettrico basta una spazzola non metallica, mentre sono più impegnative la sostituzione di olio e filtri in tagliaerba e decespugliatori a benzina. Le lame seghettate non si affilano (neanche quelle di attrezzi manuali), ma vanno periodicamente sostituite con dei ricambi appositi. Quando eseguite la manutenzione su attrezzature molto affilate, usate sempre guanti pesanti.
È fondamentale disinfettare accuratamente le parti taglienti. Si può usare un fungicida nebulizzato, ma anche l’amuchina. L’alcool non disinfetta, ma aiuta a sgrassare ove ce ne sia bisogno.
Le lame e altre parti degli attrezzi a motore vanno lubrificate con olii specifici, di solito molto leggeri. Non dimenticate di lubrificare le guarnizioni ed eventuali punti di innesto di pressurizzazione, parti metalliche, flange.
L’annaffiatoio a mano
Pochi oggetti in giardino subiscono più vessazioni e maltrattamenti degli annaffiatoi. Non aiuta il fatto che la maggior parte siano di plastica, poco invitanti e troppo simili a bidoni.
Quando sono a riposo gli annaffiatoi vanno puliti e asciugati. Non è indispensabile disinfettarli, perché comunque si farà alla ripresa delle annaffiature a mano, ma è invece fondamentale che stiano all’asciutto.
Anche in quelli di plastica si creano muffe o formazioni di alghe molto fastidiose, che a parte il danno evidente, possono otturare il tubo o la cipolla. Inoltre non vanno mai abbandonati qui e lì: si riempirebbero di acqua piovana, foglie, attirerebbero lumache o piccoli rettili che potrebbero rimanere affogati. E vi assicuro che non è piacevole!
Pochi oggetti in giardino subiscono più vessazioni e maltrattamenti degli annaffiatoi. Non aiuta il fatto che la maggior parte siano di plastica, poco invitanti e troppo simili a bidoni.
Quando sono a riposo gli annaffiatoi vanno puliti e asciugati. Non è indispensabile disinfettarli, perché comunque si farà alla ripresa delle annaffiature a mano, ma è invece fondamentale che stiano all’asciutto.
Anche in quelli di plastica si creano muffe o formazioni di alghe molto fastidiose, che a parte il danno evidente, possono otturare il tubo o la cipolla. Inoltre non vanno mai abbandonati qui e lì: si riempirebbero di acqua piovana, foglie, attirerebbero lumache o piccoli rettili che potrebbero rimanere affogati. E vi assicuro che non è piacevole!
E ora, a te la parola: hai dei metodi particolari per tenere in ordine i tuoi attrezzi, sia manuali che a motore? Raccontali alla Community di Houzz!
Questa storia è stata pubblicata il 23 novembre 2017 e poi aggiornata
Questa storia è stata pubblicata il 23 novembre 2017 e poi aggiornata
Gli attrezzi vanno puliti, tutti. Dal piantabulbi in legno alle mini palette per bonsai, fino alle grandi zappe per lavori pesanti. Quelli più delicati vanno puliti con un getto d’acqua e una spazzola di setole dure (anche sintetiche o di plastica), sciacquati bene, asciugati, disinfettati e se necessario leggermente lubrificati. Non esagerate con il lubrificante perché potrebbe causare il distacco tra parti metalliche e parti in legno.
Gli attrezzi più grandi come le zappe, le vanghe e i badili vanno puliti con una spazzola metallica, risciacquati e disinfettati. Alcuni, come badili e zappe, potrebbero avere bisogno di una leggera affilatura che può essere praticata con la pietra.