Prima e Dopo: Omaggio all'800 in Chiave Moderna a Milano
Una raffinata ricerca stilistica e spazi ben composti danno vita a una casa intima in cui la parola d'ordine è armonia
110 metri quadrati a Milano sono stati completamente ripensati e rivoluzionati sia nello stile che nella forma, per adattarsi alle esigenze dei nuovi proprietari. Fra calibrate sfumature di armonici colori, concatenazione di ambienti senza porte, ben studiati, e una raffinata combinazione di arte moderna e arredi vintage ha potuto prendere vita, in soli 4 mesi, una casa completamente nuova. L’interior designer Caterina Magliulo si è occupata della ristrutturazione di questo appartamento e lo ha resto una casa accogliente e luminosa.
Foto del Prima
Nell’ultima ristrutturazione degli anni ‘90 la dimora era stata pensata in maniera molto “costruita”, come la proprietà del tempo desiderava. Arricchita da decori e dettagli che le dessero importanza, e una certa nobiltà, era tutta controsoffittata e impreziosita da importanti “voltine” in gesso, visibili nella foto in alto.
Nel nuovo progetto è stato tutto demolito e, proprio liberando le pareti dal vecchio intonaco, si sono scoperti i colori originari dei muri: azzurro e verde salvia. Una scoperta che ha contribuito a dare alla progettista indicazioni cromatiche sui nuovi colori da utilizzare.
Trova su Houzz il professionista giusto
Nell’ultima ristrutturazione degli anni ‘90 la dimora era stata pensata in maniera molto “costruita”, come la proprietà del tempo desiderava. Arricchita da decori e dettagli che le dessero importanza, e una certa nobiltà, era tutta controsoffittata e impreziosita da importanti “voltine” in gesso, visibili nella foto in alto.
Nel nuovo progetto è stato tutto demolito e, proprio liberando le pareti dal vecchio intonaco, si sono scoperti i colori originari dei muri: azzurro e verde salvia. Una scoperta che ha contribuito a dare alla progettista indicazioni cromatiche sui nuovi colori da utilizzare.
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Una committenza che potremmo definire “illuminata” ha lasciato grande libertà all’interior designer di decidere su colori e materiali.
««Entro in grande empatia con i proprietari, mi faccio raccontare delle storie che trasformo in angoli dove pezzi diversi convivono in un’armonia stilistica che “fa famiglia, fa casa”. Cerco di capire abitudini e gusti della committenza…», spiega Caterina Magliulo. «Una volta comprese queste esigenze e necessità realizzo una tavola d’ispirazione, una moodboard, che racchiuda tutte queste sensazioni; si tratta di un punto di partenza dentro cui il cliente dovrebbe trovare un’immediata riconoscibilità e sentirsi da subito a suo agio.
Io sono una designer emotiva, racconta Caterina Magliulo, guardo alle cose in una dimensione intima; per esempio, siccome questa casa è estremamente luminosa (per Milano), dalle finestre si vedeva una buona porzione di cielo, quindi ho pensato all’azzurro per le pareti, creando in questo modo una continuazione».
««Entro in grande empatia con i proprietari, mi faccio raccontare delle storie che trasformo in angoli dove pezzi diversi convivono in un’armonia stilistica che “fa famiglia, fa casa”. Cerco di capire abitudini e gusti della committenza…», spiega Caterina Magliulo. «Una volta comprese queste esigenze e necessità realizzo una tavola d’ispirazione, una moodboard, che racchiuda tutte queste sensazioni; si tratta di un punto di partenza dentro cui il cliente dovrebbe trovare un’immediata riconoscibilità e sentirsi da subito a suo agio.
Io sono una designer emotiva, racconta Caterina Magliulo, guardo alle cose in una dimensione intima; per esempio, siccome questa casa è estremamente luminosa (per Milano), dalle finestre si vedeva una buona porzione di cielo, quindi ho pensato all’azzurro per le pareti, creando in questo modo una continuazione».
La cucina, che adesso si trova in quello che era il vecchio soggiorno, nella nuova distribuzione è stata ripensata in maniera libera, quindi non chiusa in un ambiente, e attigua al soggiorno. In questa scelta ha inciso fortemente la fortuita combinazione che la pianta dell’appartamento fosse a “U”.
Un elemento che ha giocato un ruolo importante perché ha permesso di distribuire gli spazi in maniera organica, a differenza di altre situazioni in cui gli ambienti giorno/cucina non sono facili da accorpare se non facendo dei grossi lavori di spostamento degli impianti.
Un elemento che ha giocato un ruolo importante perché ha permesso di distribuire gli spazi in maniera organica, a differenza di altre situazioni in cui gli ambienti giorno/cucina non sono facili da accorpare se non facendo dei grossi lavori di spostamento degli impianti.
Pianta post operam
Nell’ultima ristrutturazione la casa era stata progettata per una persona sola e ideata per qualcuno che desiderava qualcosa di molto ridondante e di rappresentanza. Nel nuovo disegno si è voluto tornare alla semplicità, che poi è anche un po’ la natura dell’edificio che la ospita. La casa è stata quindi completamente ridisegnata anche nella distribuzione degli spazi, visto che c’era la necessità di creare una nuova camera da letto per un figlio.
La parte inferiore della “U” è stata utilizzata per ospitare tutta la zona giorno, mentre i due bracci in alto per le due distinte zone notte (e i relativi bagni). Questo ha permesso, pur avendo uno spazio comunque aperto, di creare zone notte intime in cui si può godere di una buona privacy.
L’eliminazione dei tanti vestiboli presenti ha regalato inoltre una nuova percezione dello spazio, più ampia e ariosa. La pianta, nel nuovo progetto, è quindi molto cambiata (nell’immagine successiva, la pianta del “Prima”).
Nell’ultima ristrutturazione la casa era stata progettata per una persona sola e ideata per qualcuno che desiderava qualcosa di molto ridondante e di rappresentanza. Nel nuovo disegno si è voluto tornare alla semplicità, che poi è anche un po’ la natura dell’edificio che la ospita. La casa è stata quindi completamente ridisegnata anche nella distribuzione degli spazi, visto che c’era la necessità di creare una nuova camera da letto per un figlio.
La parte inferiore della “U” è stata utilizzata per ospitare tutta la zona giorno, mentre i due bracci in alto per le due distinte zone notte (e i relativi bagni). Questo ha permesso, pur avendo uno spazio comunque aperto, di creare zone notte intime in cui si può godere di una buona privacy.
L’eliminazione dei tanti vestiboli presenti ha regalato inoltre una nuova percezione dello spazio, più ampia e ariosa. La pianta, nel nuovo progetto, è quindi molto cambiata (nell’immagine successiva, la pianta del “Prima”).
Pianta ante operam
Dalla cucina, gli spazi della zona giorno si susseguono in una scandita sequenza di ambienti che sono appunto: cucina, zona ingresso e soggiorno. Priva di porte, la sequenza regala ambienti estremamente luminosi, anche grazie alle grandi aperture, dinamici e contemporanei nella fruibilità, nonostante la struttura sia comunque quella di una casa d’epoca.
Nei diversi ambienti, in omaggio alle origini dei primi Ottocento della casa, il colore delle pareti non arriva compatto fino al soffitto, ma si interrompe prima; nelle case di quegli anni, infatti, era d’uso mantenere bianco il soffitto e non fare mai arrivare il colore in alto, ma lasciare sempre una cornice di circa 20/30 cm. Un escamotage stilistico che regala ampiezza agli ambienti facendo sembrare il soffitto ancora più alto.
Divano: Hector di Erik Jørgensen personalizzato su indicazione della progettista; sedia di cavallino: LCW di Charles e Ray Eames, edizione speciale di Vitra; poltrona di legno intagliato a mano: di un artigianato filippino
Nei diversi ambienti, in omaggio alle origini dei primi Ottocento della casa, il colore delle pareti non arriva compatto fino al soffitto, ma si interrompe prima; nelle case di quegli anni, infatti, era d’uso mantenere bianco il soffitto e non fare mai arrivare il colore in alto, ma lasciare sempre una cornice di circa 20/30 cm. Un escamotage stilistico che regala ampiezza agli ambienti facendo sembrare il soffitto ancora più alto.
Divano: Hector di Erik Jørgensen personalizzato su indicazione della progettista; sedia di cavallino: LCW di Charles e Ray Eames, edizione speciale di Vitra; poltrona di legno intagliato a mano: di un artigianato filippino
Il pavimento è in listoni di un assito di legno di faggio del Cansiglio (nella zona del bellunese) lavorato in maniera artigianale. Doghe lunghe 3 metri con una larghezza che varia fra i 30 a 20 cm. La scelta è nata dalla necessità di trovare un legno che fosse il più possibile resistente (i proprietari hanno un cane). Il faggio è un’essenza non solo molto robusta, ma anche luminosa, caratterizzata dalla presenza di tanti nodi e da un colore grigio/rosa molto caldo.
Il parquet è completamente ecosostenibile, le assi scelte sono di grandezze diverse proprio per il tronco dei faggi che viene utilizzato in tutte le sue parti.
Una scelta, utilizzata per tutta la casa compresi i bagni, che ha dato grande continuità visiva agli ambienti contribuendo ad aumentare la percezione e l’ampiezza.
Pavimento: linea Assi del Cansiglio di Itlas
Il parquet è completamente ecosostenibile, le assi scelte sono di grandezze diverse proprio per il tronco dei faggi che viene utilizzato in tutte le sue parti.
Una scelta, utilizzata per tutta la casa compresi i bagni, che ha dato grande continuità visiva agli ambienti contribuendo ad aumentare la percezione e l’ampiezza.
Pavimento: linea Assi del Cansiglio di Itlas
Il blocco cucina è stato progettato su disegno e realizzato artigianalmente: la parte bassa è in noce canaletto e la parte alta, con i diversi vani contenitore, è rivestita con una resina cementizia chiara dal forte effetto materico.
La grande qualità stilistica e la combinazione di arredi fra nuovi e vintage è frutto di una ricerca molto accurata: «Ho cominciato facendo proprio ricerca di materiali e pezzi d’arredo per gli architetti – spiega Caterina Magliulo – mi piace cercare fra siti, mercatini, vecchi rigattieri, e accostare cose diverse, anche pezzi nuovi, ma soprattutto amo molto l’idea del riuso e di mettere insieme cose che hanno un’anima. Mi piace raccontare delle storie con gli oggetti per questo la ricerca per me è fondamentale».
Per arredare la casa sono stati utilizzati pezzi per lo più vintage. Diversi mobili provengono dalla vecchia casa in cui i proprietari precedentemente abitavano, altri sono stati acquistati in negozi di modernariato, fra questi le lampade e le sedie della zona giorno.
Cucina su misura: Todeschini Cucine
La grande qualità stilistica e la combinazione di arredi fra nuovi e vintage è frutto di una ricerca molto accurata: «Ho cominciato facendo proprio ricerca di materiali e pezzi d’arredo per gli architetti – spiega Caterina Magliulo – mi piace cercare fra siti, mercatini, vecchi rigattieri, e accostare cose diverse, anche pezzi nuovi, ma soprattutto amo molto l’idea del riuso e di mettere insieme cose che hanno un’anima. Mi piace raccontare delle storie con gli oggetti per questo la ricerca per me è fondamentale».
Per arredare la casa sono stati utilizzati pezzi per lo più vintage. Diversi mobili provengono dalla vecchia casa in cui i proprietari precedentemente abitavano, altri sono stati acquistati in negozi di modernariato, fra questi le lampade e le sedie della zona giorno.
Cucina su misura: Todeschini Cucine
Nella ristrutturazione parte del soggiorno e della camera da letto sono stati ritagliati per realizzare una grande cabina armadio dentro cui è stata alloggiata anche una funzionale lavanderia.
Nel bagno della camera da letto padronale il rivestimento è stato realizzato con cementine recuperate in Sicilia, nella zona fra Modica e Ragusa.
«In questo bagno c’è stata un’accurata combinazione dei pezzi, oltre alle cementine recuperate letteralmente una per una e particolarissime nella loro imperfezione, anche la vasca da bagno, una vasca in metallo brunito, è stata fatta realizzare su disegno da un fabbro di Rosolini (Siracusa)».
Nel bagno della camera da letto padronale il rivestimento è stato realizzato con cementine recuperate in Sicilia, nella zona fra Modica e Ragusa.
«In questo bagno c’è stata un’accurata combinazione dei pezzi, oltre alle cementine recuperate letteralmente una per una e particolarissime nella loro imperfezione, anche la vasca da bagno, una vasca in metallo brunito, è stata fatta realizzare su disegno da un fabbro di Rosolini (Siracusa)».
Il colore, elemento connotante di tutta la casa, è presente anche nella zona notte. Inizialmente nato come “atto di grande fiducia” che i proprietari hanno avuto nei confronti della progettista, si è rivelato un esperimento perfettamente riuscito.
Letto: Nathalie di Flou (modello storico disegnato da Vico Magistretti nel 1978)
Letto: Nathalie di Flou (modello storico disegnato da Vico Magistretti nel 1978)
Alle pareti della camera da letto, ma non solo, troviamo diverse opere: i proprietari sono infatti dei collezionisti di arte moderna e contemporanea.
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Colpo d’occhio
Chi ci abita: una coppia di giovani professionisti con un figlio
Dove: a Milano, nella centrale zona delle 5 Vie
Superficie: 110 m²
Costo: 200.000 euro
Anno della ristrutturazione: 2016 (la casa era già stata ristrutturata dal grande architetto Luigi Caccia Dominioni negli anni ‘90. L’edificio dentro cui si trova è un palazzo del 1835)
Progettista: l’interior designer Caterina Magliulo Paesaggi Domestici.