virginia888

Posa parquet su sabbia, di cosa si tratta?

Virginie P.
4 år sedan
senast redigerad:4 år sedan

Ai professionisti che l'hanno utilizzata e ai privati che l'hanno scelta per la loro casa, chiedo di parlarmi di questa tecnica di installazione del parquet, dei prò e dei contro: in cosa consiste? Grazie.

Kommentarer (20)

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    4 år sedan

    Ciao Virginie, io purtroppo posso solo descriverti il sistema quindi posso rispondere solo all'in cosa consiste. Si tratta di un sistema di posa a secco dei pavimenti in legno usato in alcune zone d'Italia nei primi del secolo scorso e ora riscoperto. Sopra il supporto in cemento viene posto in opera una strato consistente di sabbia rigorosamente asciutta (intorno ai dieci quindici cm. Mai meno di 5 cm.) Nello strato di sabbia si fanno correre gli impianti tecnologici. Sopra si mette uno o più strati di imermeabilizzante (ai tempi normale guaina), poi barriera al vapore (un telo in nylon o in tessuto non tessuto va più che bene), poi, in genere, in senso ortogonale al verso in cui si moserà il parquet (supposto per semplicità espositiva a correre) si mette uno strato di legno poco nobile (compensato, OSB ecc.) su cui poi viene (veniva) chiodato in senso trasversale (quindi non si vedela testa del chiodo) il parquet.

    Virginie P. thanked Architetto Michele Abbate
  • Virginie P.
    Författare
    4 år sedan
    Ändrades senast: 4 år sedan

    Buona sera e grazie per la gentile risposta, @Architetto Michele Abbate. Sono un po' nomade e amo le case con le rughe. Ho vissuto in molte case, mai nessuna nuova o moderna, ristrutturandole ogni volta, con tutte le problematiche che ognuna di loro presentava. Tuttavia ogni volta che, in passato, ho deciso di scegliere il parquet per pavimenti al piano terreno nessuno mi aveva parlato di questa opzione di posa. Adesso che sto valutando se usarlo per una camera nella stessa situazione mi è capitato di parlarne con un conoscente che se ne esce fuori con questa tecnica, di cui però non conosce i vantaggi intrinsechi, quelli che dovrebbero farmela preferire rispetto alla tradizionale posa su massetto in cemento. Se fatta a regola d'arte, secondo Lei offre una maggiore garanzia di salute del legno posato in un ambiente a grande rischio di umidità di risalita (rustico del 1700 misto sasso e mattoni pieni, in zona climatica E, stanza al piano terreno senza cantina esposta con un lato verso la strada a nord)?

  • Virginie P.
    Författare
    4 år sedan

    Ora che mi ci fa pensare, il pavimento in legno nella casa dei miei nonni, quando venne sostituito, aveva proprio della sabbia sottostante :) Ero molto piccola, ma guarda un po' che reminiscenze fa tornare a galla Houzz :D

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    4 år sedan

    Scusa mi è saltato un no. Era secondo me no (prima frase)

  • Virginie P.
    Författare
    4 år sedan
    Ändrades senast: 4 år sedan

    Oh, grazie per il Suo parere tecnico. Pensavo che la riscoperta di questo metodo fosse in linea con le nuove tendenze della bio architettura, a cui sono particolarmente sensibile, e presentasse dei vantaggi in fatto di "cura" della problematica umidità, o che presentasse altri vantaggi, salubrità dell'ambiente, minor impatto ambientale, cose così. Se dove lavora Lei il parquet non ha tanto successo è perché nella Vostra zona climatica è preferibile un materiale più fresco, inoltre avete delle bellissime tradizioni, come i pavimenti di maiolica vietresi. Sono innamorata del pavimento che il pittore napoletano Filippo Palizzi dipinse con petali di rosa e poi fece "cuocere" proprio a Vietri. Se non sbaglio lo commissionò Florio per donarlo alla moglie.

  • PRO
    RAIMONDO MASU TEAM
    4 år sedan
    Ändrades senast: 4 år sedan

    posso dirle quando l'ho usato e per risolvere quali problemi, è una tecnica "dolce", per ristrutturazioni in case d'epoca....ma questa è la mia esperienza.

    stato dell'arte : sottofondo non livellato e solai in buone condizioni ma con ridotto carico di esercizio.

    rimedio: dopo la prepazione del piano esistenze con soluzioni coerenti con lo stato dellarte, doppio strato di compensato marino da 15 mm incrociato posato su letto di sabbia la dove necessaria al livellamento. Posa, infine, del pavimento incollato .

    risultato: un pavimento a zattera, non collabora con la soletta, peso a mq ridotto.

    attenzioni: non tutti i posatori lo fanno o lo hanno mai fatto, si spera solo che il progettista conosca e lo applichi a seconda dei casi in modo coerente.

    vantaggi, ridotto spessore, ridotto peso proprio, può essere rimosso a quadrotte, . tecnica usata soprattutto quando si hanno ridotti spessori

    Tenga conto che queste tecnice erano usate quando ancora non esistevano gli additivi, le microfibre per aumentare le performance delle malte. Anche se nella mia esperienza mi è copitato di trovare nelle malte materiali derivati delle produzioni agricole come pula di riso e fibre di canapa. Non si deve dimenticare che i romani, usavano tecniche empiriche, erano maestri del calcestruzzo (un esempio per tutti il pantheon)

  • PRO
    RAIMONDO MASU TEAM
    4 år sedan
    Ändrades senast: 4 år sedan

    PS. comunque è una tecnica coerente con i metodi bio, ma non nasce come tecnica bio bensi dalla necessità. (parola che dovrebbe essere più presente nelle scelte)

    Virginie P. thanked RAIMONDO MASU TEAM
  • Virginie P.
    Författare
    4 år sedan
    Ändrades senast: 4 år sedan

    La saggezza degli antenati, Architetto Raimondo Masu. La scuola di arte muraria, che ora viene riscoperta, anche se migliorata dalla tecnologia e dalle ricerche scientifiche. Buona notte e grazie a tutti, a rivederci.

  • PRO
    RAIMONDO MASU TEAM
    4 år sedan
    Ändrades senast: 4 år sedan

    Forse Virginie P, ma da molti anni ho imparato a non ragionare in termini di saggezze, o di esperienza...una caratteristica dei maestri della tradizione, che bisognerebbe rivisitare, è la capacità di attribuire il valore di ogni materiale e scelta. Per il resto è complesso confrontarsi loro avevano dalla loro parte il tempoesperenziale(tempo lento) ovvero le tecniche venivano tramandate e a ogni passaggio mgliorate, i maestri insegnavano agli allievi in modo empirico, e dunque il valore era dato in termini spaziali di determinazione e indeterminazione. Oggi lo stesso tempo per effetto della globalizzazione lavora come esponente, e dunque il futuro di un individuo prima di esser progettato e realizzato, per altri è gia passato.

    questo a mio parere è lo scenario e dunque cio che i miei maestri insegnavano come "continuita" oggi più che mai deve essere tradotto con "metodo di poche regole autosimilari"... ma questa è altra storia.

  • Virginie P.
    Författare
    4 år sedan

    Lei è un filosofo, Architetto Raimondo Masu. Le sue giuste riflessioni riguardano ogni aspetto della vita, ogni campo esperienzale umano. Secondo me ciò che deve contraddistinguere un architetto, e ciò che ha reso grande l'architettura, che troppo spesso viene confusa con l'edilizia, è la capacità di avere una visione. Capacità di cui penso molti nella Vostra professione siano dotati, ma che sempre meno e solo più a pochi viene dato di manifestare.

  • PRO
    RAIMONDO MASU TEAM
    4 år sedan
    Ändrades senast: 4 år sedan

    Virginie P. di solito me lo dicono quando vogliono insultarmi o non seguire il mio progetto...lei è un filosofo architetto , noi voliamo più bassi... (certo un piccione non può essere un'aquila, ma visto che non siamo uccelli si potrebbe esercitare di più -il pensare-, meglio , il ragionare, come direbbe Sciascia) no, sono solo un architetto, un muratore visionario...rido

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    4 år sedan
    Ändrades senast: 4 år sedan

    Si certo Virginie, scelta anche bio, nel senso che non utilizzando collanti vari ......... un po' lo è.

    Ma in verità il concetto di bio in edilizia mi fa un po' rabbrividire, nel senso che sono drastico. Per me non c'è bio nel momento in cui almeno un componente di un certo lavoro edile, non lo è. Ad esempio, se considero la posa a secco del parquet che le ho descritto e poi sotto ci metto fogli di guaina che è derivata dal petrolio e a lungo andare rilascia oli o sostanze varie che proprio salutari non sono ........... Che bio è? Insomma, generalizzando, per una qualsivoglia tecnica costruttiva moderna si consideri, alla fine, del cemento, del collante, dele malte ecc. si usano sempre. Hanno voglia i produttori a scrivere bio sulle confezioni che la chimica dice altro.

    Nelle mie zone lo scarso successo del parquet è dovuto ad una pluralità di fattori. Si comincia con il clima che è decisamente più mite di altre zone per passare agli aspetti economici. Ovunque, per costruire una casa ci si impagna il sudore di una vita intera e se si ha a che fare prevalentemente con famiglie mono reddito, indipendentemente dalla zona in cui si vive, il parquet diventa un "diamante", un "sogno" che "vorresti ma non puoi". All'aspetto economico, poi va a collegarsi quello culturale con il: "se proprio devo spendere tot anni del mio sudore per un pavimento, deve durare una vita". Così muore in concetto del parquet vissuto, bello proprio perché racconta ogni singolo istante della tua vita in quella casa, a vantaggio del gres, spesso finto legno, a volte anche più costoso del parquet, del marmo a macchia aperta ecc. Insomma, alla fine, magari si scelgono anche materiali costosi, ma che abbiano una maggiore resistenza all'usura, scartando proprio quella che, secondo me, è la migliore caratteristica che abbia il parquet: il raccontare di te.

    Magari arrivasse l'influenza vietrese. Vietri dista da qui 200 km. Non sono tantissimi km, ma sono quanto basta per usare poco anche le maioliche vietresi.

    Poi Virginie, Raimondo ha ragione da vendere. La tecniche costruttive storiche, l'uso sapiente che si faceva illo tempore dei materiali, le forme usate sotrattutto in tempi lontanissimi, quelli dell'Urbe, ci insegnano moltissimo, hanno del sorperndente. Loro non potevano conoscere determinati concetti scientifici di tecniche costruttive, le reazioni di un certo componente ad un certo carico eppure le forme ed i materiali che usavano erano più che coerenti con i concetti scientifici nati molto dopo. Addirittura assottigliavano i materiali dove lo sforzo era ed è minore.

    Infine, penso che il vero motivo per cui si è smesso, nel secolo scorso, di usare il parquet a secco è legato prorpio ad aspetti strutturali. Mettere pesi superflui, non giustificati o comunque evitabili in una casa, non fa bene alla sismica. Almeno lo sconsiglierei ad un mio cliente per questo motivo, oltre che al mio drastico pensiero sul bio in edilizia.

    Virginie P. thanked Architetto Michele Abbate
  • Virginie P.
    Författare
    4 år sedan

    Buongiorno, Architetti Abbate e Masu. Grazie per gli argomenti e le riflessioni stimolanti e profondi, risponderò a entrambi appena possibile. Nel frattempo vi auguro buon pranzo.

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    4 år sedan

    Grazie Virginie. Buon pranzo anche a te.

    Virginie P. thanked Architetto Michele Abbate
  • ing_enuo
    4 år sedan

    Ciao Virginie,

    in questa pagina puoi trovare un breve riassunto (fatto da un produttore di parquet).

    Posare su sabbia (ovviamente secca) ha un paio di vantaggi: il primo è sicuramente l'attenuazione del rumore (anche in presenza di stiletti, il rumore si smorza velocemente e solitamente non si propaga).

    Il secondo vantaggio è molto più evidente se si ha il riscaldamento a pavimento: lo strato di sabbia tende a distribuire uniformemente il calore proveniente 'dal basso'.

    Virginie P. thanked ing_enuo
  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    4 år sedan

    Beh Ing_enuo, non è che le cose siano esattamente così. Facendo il raffrondo con tecniche moderne e studiate ad hoc per gli scopi descritti, per l'acustica, nulla che non si possa fare tranquillamente (e meglio) con un materassino apposito in spessori decisamente più ridotti e neanche lontanamente paragonabili con quello della sabbia necessaria per raggiongere lo stesso scopo.

    Un discorso a parte merita la termica. Lasciando stare il fatto che la stragrande maggioranza della distribuzione di un impianto radiante a pavimento è affidata ai percorsi dei circuiti, se si deve fare un paragone credo che vada fatto con un massetto apposito. Non so, ad esempio il Paris 2.0. Bene, la sua conducibilità termica è circa 4 volte migliore di quella della sabbia asciutta e come se ciò non bastasse, sopra non hai necessità di altri strati che, sia pure di poco, non aiutano, anzi ..... Vero è che la conducibilità termica è solo una delle variabili fisiche che vanno considerate in termica, ma se pensiamo alle altre, almeno a quelle più elementari, il discorso non cambia, anzi peggiora. Ad esempio, per avere grosso modo resistenze a compressione ed a flessione di pochi cm di paris (diciamo 5 cm o anche meno), devi mettere almeno 10 cm. (anche più) di sabbia. Quindi già considerando queste due variabili (conducibilità termica e spessore necesario), il paris distribuisce 4 volte meglio della sabbia ciò che si produce con l'impianto radiante ed il calore o il fresco prodotto, deve "superare" uno spessore decisamente inferiore a quello paragonabile in sabbia prima di essere utile allo scopo. Quindi il paris lo fa prima e meglio. Insomma, non è tutto ciò che va considerato ma se la buona giornata si vede dal mattino ........

    Sismicamente, il peso specifico del paris è maggiore di quello della sabbia asciutta, ma a conti fatti, dato che ti serve uno spessore di materiale decisamente minore di quello della sabbia, hai anche ridotto, usandolo, il sovraccarico permanente e quindi, sia pur di poco, ancora un pro del paris. E con la sismica non si scherza.

    Dunque, a conti (elementari) fatti, la posa a secco di cui si parla, perde in acustica, in termica ed in sismica. Veramente perderebbe anche in stabilità del supporto ma lasciamo stare. Dov'è che vincerebbe? In scelta ecologica? Certo, all'atto della posa si, è decisamente più ecologica la posa a secco. Ma poi cosa succede quando si accende l'impianto radiante? Succede che serve più energia per portare e mantenere l'impianto a regime, quindi più produzione di CO2 e quindi va a farsi benedire anche la scelta ecologica e di conseguenza, consumando di più, anche l'economia di posa.

    Insomma, se propriodevo dire la mia, ad un mio cliente questa scelta non la consiglierei.

    Virginie P. thanked Architetto Michele Abbate
  • Virginie P.
    Författare
    4 år sedan
    Ändrades senast: 4 år sedan

    Grazie ad entrambi, ing_enuo e Architetto Michele Abbate. Sono fuori Italia per motivi di lavoro per qualche settimana e non ho avuto/non ho molto tempo per seguire e rispondere, ma mi ha fatto molto piacere la cura e il dettaglio delle informazioni che siete stati così gentili da darmi, ora ho le idee molto più chiare (e meno rimpianti per le scelte fatte in passato). Architetto Abbate, in effetti avrei preso in considerazione questa tecnica solo per quel piano terreno senza cantina, temevo anche io per il peso sulle solette dei due piani superiori (l'edificio è molto molto antico). Di sicuro anche l'ingegnere dello Studio che segue i lavori mi avrebbe consigliato in proposito qualora gliene avessi parlato. Sono sempre un po' restia a fargli proposte su soluzioni che lui per primo non consiglia, mi sembra di apparire presuntuosa e di volergli insegnare il lavoro. Grazie quindi per avermi dedicato il vostro prezioso tempo e la vostra competenza. Buona notte in Italia!

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    4 år sedan

    Ma di nulla Viriginie: è stato un mero piacere.

  • PRO
    Parwood Ri...Abitare
    4 år sedan

    Ho letto attentamente i vostri commenti e soprattutto le conclusioni dell'Arch. Abbate.

    Noi abbiamo avuto modo di eseguire anche questa metodologia di posa su Sabbia al quarzo asciutta, tramandata dai più esperti posatori di pavimenti in legno.

    Posso confermare che si tratta di una posa valida soprattutto nei casi in cui ci troviamo un piano di vecchie travature che hanno ceduto negli anni e, comunque, necessitano di una ristrutturazione anche strutturale con putrelle di acciaio o travoni di legno che sosterranno il tutto da sotto. E quindi dal punto di vista sismico dovrà essere rivisto assieme ad un bravo progettista strutturale e poi finito dai professionisti del legno.

    il fatto di stendere e livellare dapprima la sabbia (a copertura di un pavimento radiante o meno) e successivamente posarci sopra i pannelli di solito in truciolare incastrati tra di loro, permette di creare un nuovo piano compatto e abile per la posa di un pavimento in superficie. Evitando così getti di calcestruzzo classico che appesantiscano il piano originario esistente e, posso dirlo, ottenere anche un buon risultato di trade-off dal punto di vista sia acustico che termico posando un materassino fono-assorbente naturale (caucciù, fibra di legno e lana di pecora o altro naturale). D'altronde non è facile poter ottenere ottimi risultati per entrambi, in quanto richiedono differenti composizioni.

    Ad oggi comunque viene ancora molto usato nelle nostre zone e rimane anche un risultato sano perchè tutti i materiali utilizzati rimangono abbastanza sani dal punto di vista della salute.

    Il tutto però se andremo a posare un pavimento in legno fabbricato con i criteri tecnici di un prodotto bio, con collanti controllati e vernici all'acqua o naturali o meglio ancora se oliati bio con il Certificato del Made in Italy 100% e non fatto in Cina e finito in Italia, come tanti ancora offrono nel mercato.

    Oggi abbiamo il vantaggio di poter combinare i vecchi metodi di posa con materiali innovativi, che assieme ai Progettisti si possono ottenere risultati migliorativi in termini di sismicità, acustica e termica.

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